Scritto da Wendy
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sabato 31 gennaio 2009 |
Una giornata luminosa si alterna a una notte di luna piena e poi al risveglio il mare è in burrasca.
Ma sappiamo che il sole tornerà, i marosi si placheranno e ci sarà di nuovo quell'infinita placida superficie, dove giocano i delfini a prua e i marinai lavano i loro indumenti di lavoro, legati a una fune che il mare ripulisce.
Ci sono giorni veramente duri in navigazione: se in fondo al cuore che pensa a casa e se la ragione non supporta, con l'esperienza che al di là della tempesta tornerà la quiete, il luccichio delle onde che giocano col sole, il cercare qualcosa di vivo all'orizzonte, se non ci fosse tutta questa apertura spirituale, magica direi, chi andrebbe più per mare?
Respirare quegli spazi infiniti, sentire sulla pelle quella frescura di
aria pulita, gli spruzzi che ti solleticano e che schivi ridendo, e poi
rientrare nella tua cabina dove hai tutto il mondo in pochissimi metri
è dare un senso al nostro vivere.
Certo, c'è anche un vivere dietro a
una scrivania, le due chiacchiere col collega, il caffè condito col
pettegolezzo, l'auto o il metrò per tornare a casa.
Ma questo ce l'hai
anche a bordo: nella tua piccola cabina hai la tua scrivania, alle
pareti le foto di chi ti pare (le donnine nude non vanno neanche più
di moda), la piantina all'oblò che vedi crescere giorno dopo giorno e
di cui hai una cura particolare perchè è l'unico verde vivo che tu fa
compagnia, che ti ricorda la terra, terra, casa...
Come la curi la tua
piantina. In ogni cabina ce n'è una e si guardano i progressi dell'una
e dell'altra.
Ti accorgi che puoi vivere in quegli spazi ristretti dove
è concentrato tutto il tuo mondo, perchè la mente va oltre, vai a
conoscere un altro mondo ogni volta diverso, tante persone ogni volta
diverse che parlano lingue diverse dalla tua e ci sarà un sorriso, una
stretta di mano che accomuna tutti.
Ci si sente amici fra amici, si
cerca qualcosa da lasciare come dono, uno scambio di conoscenze, di
modi di vivere il quotidiano che mai avresti pensato.
Questo è il bello
della vita del marinaio. Guardi sempre "oltre", al di là della siepe.
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