Domenica 11 marzo, ore 14.00...
Raffa mi ha telefonato or ora per chiedermi se avessi veduto sul TG 1 un servizio sui Knit café, quelli che stanno nascendo come funghi a Milano, e non solo, nuovo trend del momento.
Non l'ho visto, mi spiace. Ma neanche più di tanto, perchè so cosa avrei visto e sentito. Le stesse cose.
Infatti Raffa mi ha spiegato che si citavano knitters famosi, come Russell Crowe, Uma Thurman, Julia Roberts, ecc, che tra una ripresa e l'altra sferruzzano per rilassarsi, come pedissequamente riportato dall'articolo che trovate nella Maglia Stampata, nel mio sito.
Ma andiamolo a rivedere, quest'articolo, che tra l'altro, era esposto in bacheca, e lo è stato per vario tempo, leggibile a tutte le frequentatrici di Unfilodi, Raffa compresa. Di che anno era? Eccolo:
Fuori i ferri (Donna Moderna - 09/03/2006)
Ma dove siete stati tutto questo tempo? Sospesi nell'iperspazio? Congelati come in una puntata di Beautiful, (dove non c'è né spazio né tempo)?
Possibile che ci siano solo quelle citazioni da riportare, niente che
dica che il tricottare è bello, perchè rilassa, perchè unisce, perchè è
unico, ogni lavoro diverso ad un altro, nei punti, nell'interpretazione
dello schema, e non perchè le stars di Holliwood lo praticano, ormai
fissate nelle foto in quella posizione, con gli aghi in mano, da
anni....
Dov'è finita l'originalità, la creatività, insita nelle arti manuali, che non devono essere trendy, per interessare?
Sono e devono restare patrimonio collettivo da tramandare.
Ars gratia artis, l'arte per l'arte.
Devo dire che tutto questo interesse improvviso mi rattrista,
anzichè entusiasmare. Perchè mi sa di fuoco di paglia, di una moda, che
come tale, passa, scivola via senza lasciare traccia.
Stanotte (ma le persone non dormono?) mi sono arrivate mail di gente
disperata che vorrebbe a tutti i costi frequentare un corso di maglia.
Una persona mi ha scritto per ben quattro volte, sempre la stessa
richiesta, come se volesse svegliarmi per sapere, massima urgenza,
diceva....
Raffa stessa vuole riprendere i corsi, interrotti un anno fa per poter seguire il teatro, sua passione....
Ma siamo tutti impazziti?
Calmiamoci, gente! C'è tempo e modo per imparare l'arte -e metterla da parte, ma senza scordarla- del lavoro a maglia.
Se le case produttrici di filati hanno paura delle giacenze nei
loro magazzini e si sono mossi tutti insieme per smuovere le acque, non
facciamoci travolgere dal loro gioco opportunista -sto parlando anche
contro il mio interesse di venditrice...-.
La maglia c'è e ci sarà sempre, malgrado le mode. Vive ed è sempre vissuta di vita propria.
Non entriamo nel "globale", per favore.
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