Quanti alberi di Natale sono passati nella mia vita? Tanti, troppi...
Pieni di palline (oh, quella me la ricordo, a forma di angioletto, e la pigna dorata? mettiamola lì!) che, non appena cadevano, andavano in mille pezzi sul pavimento, gatti con le lucine in bocca o tra i rami, due occhietti gialli che spuntavano, sotto l'albero rovesciato.
Due alberi di Natale sono ancora vivi e maestosi, uno di fronte a me, mentre scrivo, nella mia casa rosa di rose rosa, l'altro nel giardino della Knit-House. Gli altri, vividi nella mia memoria.
Mia mamma, benchè poco creativa e molto concreta, era bravissima ad addobbare gli alberi di Natale.
Ne ricordo in particolare uno, stracarico di decorazioni di cioccolata.
Ero bambina, non capricciosa (col tempo lo sono diventata...) nè
golosa...
Non mi piacciono i dolci, benchè -o proprio perchè- mio nonno era un rinomato pasticcere (qui di fianco, ciò che rimane della sua arte... Una testa di pagliaccio di zucchero. Reperto storico datato 1920).
Anche mio papà era molto bravo a far torte et similia (mitica la
sua crema pasticcera e le sue decorazioni, altro che "ghiaccia reale" e
"cake design"!), ma apprese l'arte (pasticcera) e la mise da parte, per
creare qualcosa di più duraturo di una torta e per non vendere "sogni,
ma solide realtà" (come recita pure una pubblicità).
Tant'è che a
trent'anni e più dalla sua scomparsa, c'è ancora la sua presenza tra noi, una
tra tutte, la Knit-House.
Dicevo, non sono mai stata golosa e le decorazioni di cioccolata erano
perciò al sicuro (anche i gatti e i cani, almeno i miei, non hanno mai
amato i dolci).
L'albero di cioccolato, così come lo fece mia mamma, arrivò a Natale
intatto. E poi? Le decorazioni rimasero lì, riposte in una scatola,
finchè non rinsecchirono, come le uova di Pasqua (quelle a forma di
gallina o di coniglio) di mio figlio. che guai a romperle o a mangiarle.
Anche lui per niente goloso, ma geloso, quello sì, delle sue cose.
Proprio come me.
A ruba invece sono andate le iscrizioni per il WorkShop Cioccolata di
Natale con Emma Fassio, tanto che non ho potuto aprire neppure il
botteghino online.
C'è chi è rimasto quindi senza cioccolata, mentre c'è chi si sta
mangiando un cioccolatino dietro l'altro. Mi è stato detto da più parti
che non è giusto...
E poi, come si dice? Il troppo stroppia. Abbuffandosi, non si ha più il piacere della "degustazione".
Inoltre, cosa non da poco, troppo cioccolato ha effetti collaterali non molto felici, nonostante le endorfine.
Quindi, col prossimo evento di Gennaio, sarò severissima e selettiva,
per il bene di tutte...
Sarò inflessibile come Panoramix che, in "Asterix e Cleopatra", deve badare a
che Obelix non beva la Pozione Magica.
(www.youtube.com/watch?v=HwYVO1TtWaI, qui c'è la versione integrale del cartone animato in oggetto, ma non è obbligatorio guardarla tutta, se non piace il genere o se l'avete vista già troppe volte...).
Sarà data la precedenza a chi è rimasto "fuori dalla fila" da qualche WorkShop
in qua e non riesce più ad "infilarcisi" o a chi proprio non ha mai partecipato a nessun evento. A chi è lontano rispetto a chi è vicino
dalla Knit-House, alle non corsiste rispetto a chi frequenta i corsi.
Tutto ciò finchè finirà l'inverno e gli alberi invece di palline
colorate e luccicanti si riempiranno di foglie verdeggianti. Da quel
momento, nel giardino della Knit-House ci sarà, come sempre, posto per tutti!
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