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Lorna's Laces Shepherd Sock PDF Stampa E-mail
Scritto da Maria Luisa   
domenica 22 maggio 2011
Pink Ribbon Stockings for Breast Cancer Awareness di Erssie Major » Ann Marie : Pink Ribbon Stockings (Ravelry)

Mi sono sempre piaciute le parigine, intese come calze e come donne (hanno entrambe un'allure ineguagliabile), e le ballerine, intese sia come scarpe (ne possiedo di tutti i colori)  che come professioniste, di tango, di bolero, di danza classica...

Vado per libere associazioni, guardando la foto qui accanto di un pattern che mi ha colpito... Una ballerina con una lunga treccia nera in pausa, con le parigine (al posto degli scaldamuscoli) e con le ballerine appese alla sedia con il nastro di raso rosa, questo è quello che mi viene in mente. Un'immagine come questa.

Dicevo, mi sono sempre piaciute le ballerine, come mi sono sempre piaciute le donne coi capelli raccolti (e le ballerine hanno i capelli raccolti), specie in una lunga treccia che scende lungo la schiena...

Nella treccia vedo una sensualità nascosta, che si svelerà e si scioglierà solo davanti all'amante (proprio come una matassa di lana).

Non a caso, le promesse spose a Dio, le suore, devono tagliarla prima di abbracciare il voto di castità. La traccia/treccia femminile recisa di netto.

Ho passato la mia infanzia e prima adolescenza, scuola elementare e medie, tra le suore... Cercavo di vedere quella purezza che ostentavano, la vedevo solo nelle mani diafane. Chissà perchè i preti e le suore hanno le mani così bianche... Quasi trasparenti.

Ci facevano raccogliere i capelli, era obbligatorio, per chi li avesse lunghi, legarli in una coda o meglio ancora, costringerli in una treccia, che forse un giorno speravano fossero loro a poter tagliare, per donare la nostra sessualità a Dio.

Ma erano proprio quelle nostre trecce, che attiravano i maschi, specie i ragazzi dell'Istituto Tecnico vicino...

In terza media esplodevano, insieme al nostro seno, le pulsioni, represse in quella scuola, dove non si poteva parlare neppure di mestruazioni (molte suore non hanno le mestruazioni, isteria collettiva), quando il menarca era all'ordine del giorno.

Il sangue, che usciva da un posto innominabile ed ignoto alla maggior parte di noi, era visto come sporco e da nascondere (molte di noi venivano mandate a casa per la gonna "macchiata" e da lì giravano leggende strane di dissanguamenti).

Prima di uscire, alla fine delle lezioni, ci nascondevamo nei bagni, arrotolavamo le gonnellone, per farle diventare il più corte possibile, alzavamo le calze sopra il ginocchio, come se fossero parigine, scioglievamo le trecce (i capelli rimanevano un poco ondulati, proprio come le matasse di lana appena srotolate), fuori dalla scuola, dietro l'angolo, ci aspettavano i ragazzi dell'ITIS con le moto accese e poi... via, per palpare le nostre pulsioni -ed altro-...

Molte di noi, non io, che amavo quella mia lunga treccia, che nascondeva tutte le mie voglie, compresa quella di diventare ballerina, subirono il rito del taglio, pur non consacrando il loro candore a Dio...

Quel taglio era una sorta di uscita forzata dall'infanzia ed ingresso (altrettanto forzato) nell'adolescenza, taglio netto, senza che il profumo di sesso e di sensualità, che emanava una treccia svolta, potesse uscire allo scoperto. Rinchiusa in una scatola trasparente, in un cassetto della stanza dei genitori... Quante trecce tagliate delle mie amiche ho visto ed aperta la scatola, odore di morte.

Dicevo delle ballerine...Amo le danzatrici di tango e di flamenco, con una rosa nei capelli, raccolti nella treccia nera.

Amo le ballerine di danza classica, come l'eterna ragazza Carla Fracci, che ha ancora i suoi lunghi capelli, spesso raccolti nella treccia nera, che le inornicia il volto, immutato nel tempo...

L'adoro in Giselle, che avrei voluto eseguire io, avrei voluto frequentare la scuola di ballo alla Scala, come alcune mie amiche di Milano e che nel saggio portavano La morte del cigno.
Lorna's Laces Shepherd Sock
Che belle le loro ballerine color cipria legate con il nastro di raso... Sono rimaste lì, nei miei ricordi, appese al chiodo dei desideri non realizzati. Ma anche le mie amiche non sono diventate ballerine ed hanno tagliato le loro trecce.

Amo il Bolero di Ravel, eseguito da una eterea Luciana Savignano, splendida e sensuale nella sua non fisicità, che esplode nel crescendo della musica... I capelli si scompongono, come quando svolgevamo le nostre trecce e i nostri desideri, come quando si srotola una matassa di lana...

In questo caso di Lorna's Lace Shepherd Sock...


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Commenti (11)
1. 23-05-2011 11:42
Che ricordi mi sono tornati alla mente...ance mia mamma prima di uscire per andare a scuola mi costringeva i capelli lunghi in una coda strettissima che io, svoltato l'angolo, slacciavo e giù, capelli in libertà. Mi ha costretto a fare molte cose, ma a tagliare i capelli mai. I capelli lunghi sono, a mio parere, il segno più tangibile della femminilità. Ci si può vestire di stracci, o da uomo, ma con i capelli lunghi. Anzi, al liceo portavo la cravatta, addirittura, con i capelli lunghi. Un mix irresistibile.... :grin Bei tempi (andati). Che belle le parigine nella foto, potresti proporre un workshop, magari in due puntate.....
Registrato
PaolaeMargherita
2. 23-05-2011 18:39
Cosa mi hai ricordato?Ho sempre avuto la coda o la crocchia almeno fino ai 14 anni poichè anch'io volevo diventare una Carla Fracci!!Poi a 14 anni sono stata portata a Milano dai Vergottini che mi hanno tagliato un caschetto su misura che ho portato fino a qualche anno fa. Anche le mie figlie portano volentieri la coda o la treccia.E poi un altro amore di tutte e tre: le ballerine!!!! Forever!!! Altre affinità si scoprono, vero Lulù?non per nulla sono la tua compagna di banco!
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3. 23-05-2011 18:50
non ci crederai...
...ma anch'io dopo la treccia, il caschetto da Vergottini (tipo Caterina Caselli)...Certo che siamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda, cara compagna di banco!
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knithouse
4. 24-05-2011 07:54
le parigine...
...in effetti sono proprio incantevoli. Si potrebbero proporre in un WorkShop, come dici tu, Paola. Ma, come succede per le calze, hanno un numero di estimatrici ridotto...Tuttavia bisogna osare, ed io oso...Nella programmazione dei W.S. o della Knit/Craft School ci saranno...
Registrato
lulu
5. 24-05-2011 12:20
le parigine...
Mi unisco al coro, anzi alla schiera di danzatrici, perchè le tue parole hanno ricordato anche a me tante cose. I miei quattro anni in collegio dalle Orsoline, dai quali sono venuta fuori libera non dal peso della fede, ma certo da quello dell'ortodossia; l'amore per le crocchie basse e aristocratiche, posate tra la nuca e il collo, che deve esser di cigno, altrimenti è un insieme patetico, meglio se di capelli di un nero dai riflessi blu in contrasto con una carnagione diafana - il tipo di donna più elegante che riesca a immaginare; l'amore per il balletto, che non ho mai desiderato praticare, ma ho sempre seguito con zelo appassionato. 
Per la cronaca, ho anche io il caschetto e da tempo ricerco una versione perduta dello Schiaccianoci sotto la direzione di Roland Petit, con un cupo, affascinante Rudy Brian a dar vita ad un padrino Drosselmeier bello come il principe della notte.... 
:)
Registrato
Somi
6. 24-05-2011 17:02
adorabili parigine...
....segnalate da Antonella sempre con Lorna's Lace Shepherd Sock, su Ravelry
Registrato
knithouse
7. 24-05-2011 18:40
adorabili parigine...
...potrebbero essere un oggetto del desiderio nel nuovo Corso del Mercoledì sera di Antonella che partirà in settembre. 
@Somi...chissà perchè ti immaginavo coi capelli raccolti. Ma sarai ugualmente incantevole col caschetto!
Registrato
knithouse
8. 25-05-2011 08:03
adorabili parigine...
...come questa -superbe!- che dopo aver passato (anche lei!) l'adolescenza in un istituto religioso, diventa Quell'oscuro oggetto del desiderio...
Registrato
lulu
9. 25-05-2011 08:13
adorabili parigine...
Ma scusate, tutte a scuola dalle suore??? Che c....!!! io le ho detestate già dall'asilo.....!!! :grin :grin :grin
Registrato
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10. 25-05-2011 10:53
adorabili parigine...
Ah, Lulù, hai colpito nel segno! Parlando di collo di cigno, pensavo proprio a lei, ai miei occhi puro fascino francese, lineare eppure mai scialbo. La ricordo in un servizio fotografico di alcuni anni fa, con una piccola giacca a kimono nera, i profili panna ai polsi e lungo il davanti, sciolta e minimalista. Su di lei un trionfo di classe e insieme di leggerezza....una cosa da rifare con la Scilla....perdona la divagazione. 
 
E grazie, incantevole sei tu e rasserenante la tua amicizia :)
Registrato
Somi
11. 26-05-2011 06:55
adorabili parigine...
...tutte dalle suore ma, guardiamoci, in fondo non hanno fatto un cattivo lavoro :grin...
Registrato
lulu
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