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Elogio delle lane pregiate PDF Stampa E-mail
Scritto da Maria Luisa   
martedì 21 novembre 2006

bimba con berretto in MerinoGold In questi anni trascorsi nel mio spazio ho avuto modo di vedere migliaia di filati, decine e decine di cartelle colori, di varie marche.

Ho toccato con mano, ho provato (condicio sine qua non per acquistare un filato) lane merino, cashmere, lane miste -orrore!!-  con il sintetico, seta, mohair, cotone, viscosa, e via dicendo. 


I rappresentanti, spesso, durante il loro primo approccio,  tentano di sedurmi coi prezzi bassi, proponendomi filati, a mio parere, improponibili al target della clientela, che ha sposato la mia filosofia di approccio alla maglia.

Il lavoro a maglia è un'arte, un passatempo rilassante, tuttavia costa fatica, soprattutto se fatto con costanza ed in vista di un risultato che dev'essere il migliore possibile.

La lana deve ripagare questa fatica, l'occhio, la mano, e per avere queste prerogative dev'essere bella. La qualità, tuttavia, si paga, a volte anche cara. Le mie clienti lo sanno, l'hanno imparato, a loro spese, nel tempo sprecato in lavori eseguiti con lane a buon mercato, e di bassa qualità, ovviamente non mie.

Talvolta, infatti, durante i corsi, si chiude un occhio se qualche allieva porta da casa uno di quei gomitoloni che vendono nei supermercati... Belli da vedere, ma i risultati te li raccomando!... Tanto si sa che prima o poi ci si rende conto che il gioco non vale la candela. E si finisce per lavorare con lane che si possono definire tali.

A questo punto è doveroso, da parte mia, fare l'elogio della MerinoGold, della filatura Grignasco, la lana che preferisco in assoluto, sia come mano che come  cartella colori. E' un filato che è impossibile pensare di sostituire con un altro merino, che può essere simile, ma mai uguale, e chi l'ha usato, lo ama in modo viscerale come me (vero, Etta? n.d.r.).

Ho tanti altri filati pregiati, della Gatto, della Grignasco, dell'Adriafil, della Cardiff, come il cammello, l'angora, l'alpaca, il cashmere, il lama, la lana con la seta, la seta pura, il merino. La mia scelta, infatti,  punta sempre alla qualità,  cercando, tuttavia, di avere, anche, proposte nuove da offrire alle mie clienti.

Non ultima, quella di una lana giapponese, la Noro, sulla cui etichetta appare la scritta "the world of nature",  che suona strana, da un paese, come il Giappone, dove tutto è frutto di tecnologia. Persino i cavoli.

Quest'ultimo acquisto mi ha colpito per il fatto di essere un filato ritorto completamente a mano, per i colori, stupendi e cangianti, per via della seta mischiata alla lana ed al mohair o all'angora, e per il fatto che l'ho trovato divertente da lavorare, in quanto ogni gugliata di filo presenta una sorpresa per le tonalità in cui ti imbatti, il viola intenso, il cremisi, il colore dell'erica, il turchese, l'ottanio, il blu china, il verde brillante, ecc... Veramente il mondo della natura.

Tuttavia il mio elogio alla Merinogold, come primo amore, resta invariato.

E alle mie clienti sarà sempre la prima lana che proporrò. Sapendo di non tradire la fiducia che ripongono in me.


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