Una premessa.
Non aspettatevi da me descrizioni tecniche sui filati che vi presenterò... Quelle le trovate qui accanto, nella loro classificazione. E neppure seriose dissertazioni sul ply o sulla gauge: andate su Ravelry o chiedete a qualcun altro più "tecnico" di me.
Non mi interessa il filato da quel " freddo" punto di vista e non mi va di andare a fare i vari copia-incolla a zonzo per il web. E' di una noia mortale. Come ho avuto già modo di dire, non mi interessa il tecnicismo esasperato
ed il razionalismo mi fa innervosire.
Le mie scelte sono impulsive, partono da emozioni e sensazioni, sono di "cuore" e non di "testa", anche se poi si deve, per forza di cose, in qualche modo, razionalizzare (e "razionare" gli acquisti).
Le mie presentazioni saranno quindi semiserie, anche se vi assicuro che il lavoro che sta dietro ad ogni scelta non lo è affatto, è una eterna lotta tra il sentimento e la ragione.
Proprio per questo, lasciatemi riposare tra queste battaglie e vi racconterò storie
fantasiose ed intriganti sui filati e i percorsi mentali che me li fanno
scegliere,
amare, odiare, ripudiare e riamare o decidere di abbandonare, strada
facendo...O chiudere in cantina.
Comincerò a presentarvi le tre sorelle Manos, Clàsica, Silk Blend, Lace.
Clàsica, sorella maggiore, in tutti i sensi, la più richiesta ed ambita
delle altre due, Silk Blend e Lace, ha un carattere
particolare, non puoi non amarla, ma la devi prendere a piccole dosi...anche in questo modo, tuttavia diventi dipendente dal suo fascino.
All'inizio Clàsica aveva un aspetto più "rustico", "ruspante", ma si è
ingentilita, strada facendo.
Quell'irregolarità che la caratterizzava, quei tratti fini e grossolani
che si alternavano in lei e che era una peculiarità che me la facevano
amare in modo particolare, è stata smussata.
Ora Clàsica ha un andamento quasi regolare, un po' più serioso e meno
grezzo, nel tentativo, secondo me, della (casa) madre, di poterla
"domare"
in capi più impegnativi del sempiterno Collo Cappuccio, onnipresente e legato a doppio
filo (in verità con un gettato) alla Clàsica .
Adatta a sciarpe e sciarpine (es: Aquamarine), cappelli (stupenda nell'Urchin
di Ysolda), mantelle
non molto grandi, capi bucolici, come l'Amethyst, per esempio o il Garnet ed in golfini brevi e semplici,
Ecco, la semplicità è la cosa che più le si addice. E' dove si esprime
meglio la sua anima, il suo temperamento.
Dico solo questo di lei. Pura Lana Merino e Corriedale 100%.
Silk Blend è la sorella più sofisticata, quella che non puoi non notare.
Carattere morbido, quasi
lascivo (la immagini tra sottovesti di seta, crinoline e taffetà), i
colori sono gli stessi della sorella Clàsica, ma più lucenti e serici.
Lana Merino Extrafine 70%
Seta 30%. Questo il suo blasone.
Il suo andamento è regolare, tanto che sembra facile seguire le sue
caratteristiche. Ma attenzione a non lasciarsi ammaliare dalla
morbidezza (e dalla apparente dolcezza e docilità).
Silk Blend va ammagliata in lavorazioni particolari e con aghi
più sottili di quelli con cui la vorresti lavorare. Tìrale il corsetto,
non avere paura di stringere troppo!
Segue bene i virtuosismi, anche se per queste propensioni la più adatta
delle tre è la Lace, Silk Blend è impeccabile in golfini, come il Lady Irmelyn, il Moonstone e l'Hawaii , sciarpe, stole e cappelli. Anche se nel Francis (qui indossato e realizzato da
PaolaeMargherita) così liscio e regolare, è superba.
Com'è superba la piccolina, Lace, ricorda una giovane Uma Thurman nel film Relazioni Pericolose.
Lace è per chi ha tempo e pazienza ed ama cimentarsi in corteggiamenti molto lunghi, in lavorazioni
tortuose e macchinose, ma anche in quelle (apparentemente) semplici,
come nel Citron, che Giò ha realizzato proprio con la Lace
(lo vedete qui, nel suo Blog).
Intrigante nel Chloe, il carattere e la preziosità della Lace si
vede negli scialli, come nell'Hannah, per citare due tra i pattern disegnati
appositamente per lei.
Baby Alpaca 70%, Seta 25%, Cashmere 5%. Che dire di un simile casato?
E' giovane, ma crescerà.
Ogni volta le sorelle Manos sono una scoperta, se le guardi con
attenzione prima di usarle, se hai
tempo di toccarle, cercare di capirle, di vedere le
sfaccettature dei loro colori ed umori, ti possono raccontare delle "mani" che le hanno amate prima delle tue.
Mani di
donne uruguyane che le lavorano, le pettinano, le
tingono a mano una ad una e che mettono poi il loro nome su ogni matassa.
Proprio come se le tre sorelle fossero ritratti d'autore.
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