Ordunque: 

1. Servire il Panettone a temperatura ambiente (18-20°C).
   ... Ed io che credevo che fosse consigliabile di tenerlo per un po' ad intiepidire sul termosifone. Ora, visto che, complice il riscaldamento autonomo, stiamo in media sui 22°C, mi converrà metterlo in frigo con il termometro da arrosto infilato dentro, fino a farlo scendere di quel paio di gradi. Diavolo di un Pasticcere...
2. Prima di affettare il Panettone togliere il pirottino di carta.
   ... E, soprattutto, evitare di mangiare la carta, anche a fette. Eh, sì, si vede benissimo dalla foto sull'imballaggio: il Panettone (Nella Sua Forma Migliore) non ha il pirottino. Non avevo mai notato questo dettaglio segreto della Sua Forma. Questo mi ricorda un certo parasole da parabrezza in cartone. Era un regalo di amici americani e veniva da laggiù. C'era scritto: "Warning! Remove before driving", "Attenzione! Rimuovere prima di partire". Indispensabile avviso di sicurezza, per evitare di partire distratti dalla contemplazione del paesaggio hawaiiano stampato sul cartone, andando a sbattere...
3. Per tagliare il Panettone utilizzare il classico coltello da pane a lama seghettata.
   ... Ah, questa poi! Chi l'avrebbe mai detto! Una vita bruciacchiata, la mia. Da piccola lo tagliavo con le forbici seghettate da panno lenci di mia mamma, che però non era tanto contenta. Da grande ho sempre usato la motosega come Freddy Kruger (cfr.: "Nightmare" e "Non aprite quella porta"), sbrindellando le fette e sparando uvette e canditi sulla tappezzeria e sugli astanti. Ed invece la soluzione era lì, davanti agli occhi, così semplice. Come ho fatto a non pensarci prima. Geniale...
4. Tagliare le fette delicatamente senza esercitare pressione sul coltello.
   ... Come un archetto sulle corde del violino. Geniale, cosi si sfruttano le proprietà scissorie della lama seghettata, ed il gesto assume una rilevanza quasi coreografica. Se penso alle ineleganti sedute di taglio del mio passato... questo Segreto è assolutamente basilare, la mia vita non sarà più la stessa, d'ora in poi. Non saranno contenti all'Ikea, che mi avevano già proposto delle stock options a fronte del giro d'affari da me generato ogni anno, in prossimità delle Festività Natalizie. Ogni Panettone, un tavolo. Si dovranno consolare, all'Ikea, con le furgonate di cuscini nuovi in sostituzione di quelli sbudellati dai miei gatti.

A questo punto, per contribuire alla Ricerca della Verità, mi verrebbe da scrivere al Pasticcere, per fargli notare che nel mio piccolo avrei anch'io un Segreto da rivelare al mondo, per Gustare Il Panettone: 5° - Se detesti uvette e canditi, dividi il Panettone con chi li adora.

Così facevano da bambine mia sorella, che odia le uvette, e mia cugina, che mangia solo quelle. E, dato che il destino, cinico e baro, prima unisce poi divide, mia sorella, in seguito, è passata direttamente al Pandoro. Oh, Pasticcere, chissà quanta gente è passata alla concorrenza per ignoranza del 5° Segreto.

Verrebbe da fare una riflessione, sulla Filosofia Pedagogica del Pasticcere. Ha ragione Lui a ritenere che i nostri cervelli di gallina abbiano le sinapsi brasate da 128643 puntate di Beautiful, o è andato Lui in overdose da Isola dei Famosi?

A me risultano inquietanti, visto che non siamo americani, ma ci permettiamo di vantare la superiorità culturale del Vecchio Mondo, sia il Parasole Hawaiiano che il Panettone Nella Sua Forma Migliore.

Inquietante non è tanto il surreale avviso di sicurezza, ma il pensiero che, forse, in America è obbligatorio, perchè qualcuno è partito veramente col cartone sul parabrezza. 

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