Alle medie avevo un'insegnante di disegno e di geometria che era terribile, non sorrideva mai, ma il suo ricordo lo conservo tra quelli più proficui e più intensi della mia vita, perchè mi ha insegnato molte cose, soprattutto a guardare il mondo attraverso molteplici sfaccettature e sfumature di "colore".
Non sempre ciò che è temibile è un'esperienza negativa, anzi!
In particolare, il suo modo molto poetico e "figurativo" di insegnare geometria mi affascinava, ben diverso da quello usato dalla prof. di matematica... Cosa ci può dare l'idea di "punto"? Un granello di sabbia dorata.
Che bello pensare alla sabbia come tanti puntini in riva al mare che aspettano di essere messi uno dietro l'altro per formare una linea, come quella lasciata dalla matita su di un foglio. Come la scia di un aereo nel cielo.
Chiaro e terribile era il concetto che due rette parallele non si
potranno mai toccare, seppur lanciate verso l'infinito, così come due
vite parallele, seppur vicine, non avranno mai un punto di contatto. Con
tutti gli sforzi che si facciano, con le braccia che si tendono l'uno
verso l'altra.
Come i binari di un treno che vorremmo prendere per allontanarci dall'altra vita che ci segue passo passo, ma resta sempre lì, a
confrontarsi con la tua, come riflessa in uno specchio. E viaggia con
te. All'infinito.
La mia insegnante mi ha insegnato ad usare i colori, ad amare il viola (che lo si trova in
ogni mia collezione di filati), il color melanzana (che ho ritrovato
anni dopo tra i colori della Malabrigo) ed i crisantemi. Sì
proprio loro, quelli che oggi riempiranno i cimiteri.
Ci diede il tema "Crisantemo", proprio in questo periodo, ma non per
associarlo alla morte, perchè "la modella", una pianta di crisantemi (e
come poteva esere?) viola, si poteva trovare giusto in questo frangente
(la fioritura dei crisantemi è in ottobre).
Il nome, che deriva dal greco, significa "fiore d'oro".
L'insegnante, per presentarlo, ci parlò dell'Oriente, dove il crisantemo
è un fiore che indica la vita e la gioia.
In Corea e in Cina è il
fiore dei festeggiamenti, in Giappone è il fiore nazionale e viene
celebrato ogni anno dall'Imperatore che, in occasione
della sua fioritura, apre al pubblico i giardini della Reggia,
presentando
le più recenti varietà a tutti gli invitati. E le varietà sono veramente
tante!
Un'aria di Oriente che poi respirai nella Noro, nelle sue sfumature, che
danno il senso dei colori e che sarebbe piaciuta pure alla mia
insegnante di disegno.
Ed imparai ad apprezzare questo fiore per la sua misteriosa corolla,
per i suoi petali belli solidi ed appuntiti. E feci il tema, con due
tecniche differenti, a pastello e a tempera. I due disegni rimasero
appesi a lungo sulla parte della mia classe.
La incontrai dopo tanto, la mia insegnante di disegno, per caso all'Ospedale di
Giussano, quando nacque Carlo. Volle vedere il "mio" fiore e per la prima
volta la vidi sorridere.
Oggi porterò i crisantemi, non recisi -non mi piacciono i fiori recisi,
hanno l'odore della morte- al mio papà, per ricordarlo quando era ancora in vita.
Di lei non so più niente.
Come dice la canzone di Guccini (quante persone che non
sono più tra noi, in questo video!)... Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi. Voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi... E che come allora sorridi.
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