Quest'inverno avevo esposto nel mio spazio "reale" una coperta baltimora, realizzata da Liana - che allora era la maestra di patch. n.d.r.-.
Era una coperta veramente bella, tanto che tutti, persino gli uomini, si fermavano a guardare i ramages dai colori delicati, le ghirlande dai toni accesi dei bordeaux, e il vaso di fiori che troneggiava in mezzo a tanto, diciamo pure, virtuosismo. Tutto rigorosamente fatto a mano. In tre anni di lavoro.
Mi domandavo, oltre al fatto che era veramente splendida, che cosa attirasse in quella coperta, che decine di persone si erano proposte di acquistare -ma l' opera non era in vendita-.
Anch'io, che non amo in particolar modo i lavori che non siano
strettamente a maglia, ero affascinata dall'atmosfera che la coperta
appesa in vetrina sapeva creare.
Altri lavori altrettanto belli, come la sunbonnet sue, l'appliqué,
sempre opere di Liana, mi avevano colpito, ma la baltimora era unica.
Me lo sono domandato, dicevo, cosa avesse di tanto "fatato".
Niente magia. La pura e cruda realtà del divenire, del quotidiano, dei
dolori e delle gioie, dei pensieri intrecciati tra le ghirlande.
Tre anni di vita. Racchiusi tra i fiori applicati. passati nel rito
paziente e ripetitivo del trapunto e come se storia personale e opera
fossero un tutt'uno.
Lavoro a toppe, a pezze. E' quello che ogni giorno la vita ci fa compiere.
Tre anni di vita di Liana erano esposti lì.
La vita non ha prezzo. La coperta non aveva prezzo.
Aggiungi ai preferiti (4215) | Riporta quest'articolo sul tuo sito! | Visualizzazioni: 95685 | Stampa
|