Ho ripescato questo articolo, che avevo scritto come augurio di Buona Pasqua, (il titolo originario era Buona Pasqua! appunto) e che avevo riposto nel Diario di Bordo, perchè una persona, dopo avermi detto che le spiaceva un poco che io lo avessi tolto, quasi nascosto, mi ha fatto riflettere...
Certo è che vedere una chiesa in home page di un sito di lana e maglia, può fare una certa impressione.
Voglio aggiungere una piccola annotazione, proprio su questa chiesa, prima di ripubblicare l'articolo.
Tanto tempo fa, un bambino, rincorrendo una gallina nel grande campo che
scendendo verso il Lambro, diventa bosco, inciampò in qualcosa di
metallico. La gallina fuggì, ma lui, curioso, scavò, fino a che dal
terreno uscì una croce (la vedete lassù sulla chiesa?).
Cercò di strapparla dalla terra, ma era ben ancorata a qualcosa, così
cominciò a scavare ancora più in profondità e trovò delle tegole, un
tetto... Fu ritrovata così, da come si racconta, questa basilica,
nascosta sotto la terra (infatti il livello della strada che passa alla
sua sinistra arriva quasi a livello del tetto).
Una metafora? Non so... Ma mi è sembrato giusto reintitolare questo mio
articolo La spiritualità sepolta. E se non lo avete ancora letto,
perchè "nascosto", ve lo ripropongo... Se non vi interessa, passate
oltre e lasciate l'oggetto metallico sotto la terra.
" L'altra settimana, andando in posta per portare i pacchi degli ordini,
ho dovuto fare a piedi (quanti accidenti ho mandato!) un pezzo di strada
chiusa al traffico per lavori e sono passata da una chiesa.
Non l'avevo mai notata, forse manco mi ero accorta che c'era, sempre di
fretta, come sono, sempre chiusa nei miei pensieri, sempre piena di
pacchi, sempre in macchina...
Mi attraggono solo le chiese romaniche, senza fronzoli, che ricordano il
culto spoglio dal potere temporale della chiesa, come questa (che ho
fotografato ieri mattina, dopo averla visitata) vicina alle mie radici
più lontate.
Mio nonno nacque nel cortile a fianco, per poi approdare ad un'altra
parrocchia, tanto per stare in tema...
La sua breve vita, nonchè quella (altrettanto breve) di mio papà e un pezzettino della mia,
passarono sotto i rintocchi del campanile e a fianco della chiesa, molto
meno spoglia di questa romanica, molto più "dorata" e barocca, ma a cui
sono legati momenti di gioia e di disperazione e nella quale spesso mi
mettevo seduta sugli scanni e cercavo il perchè delle cose, quando era
buia e vuota...
Cercavo di mettermi in contatto con qualcosa di cui talvolta si avverte
(o si ha bisogno di sentire) la presenza, senza mai riuscirci, la scritta in latino -un
pezzo del Credo- sopra la mia testa, intorno al soffitto, senza
principio e senza fine, era come un labirinto senza entrata e senza
uscita.
Invidio la fede di chi ha fede, non mi vergogno a dirlo, perchè la mia
ricerca continua non mi ha portato a tanto, non mi ha portato più in là
dell' invocare aiuto nei momenti di disperazione, di chiedere, se ci
sei, allontana da me tutto questo dolore. Qualche volta ho ringraziato
per i doni (pochi) che ho ricevuto.
Un'amica teologa mi disse che in me c'è più fede di quello che manco io
immagino. Non lo so dove vide tutta questa fede, forse nel mio grande
amore per la natura. Io mi sento sterile e sempre più rinsecchita nei
sentimenti, più dura. La vita mi ha indurito il cuore.
Parlavo, all'inizio, della chiesa, anonima, vista per puro caso.
Sono entrata, devo dire la verità, per accorciare il tragitto,
incavolata per l'inconveniente dei lavori in corso.
Una chiesa come tante, senza particolare attrattiva culturale, ma tra i
ramoscelli di ulivo che erano a terra (li stavano preparando per la
Domenica delle Palme), mai visti di così freschi e verdi (se ne sentiva
il profumo, che copriva quello dell'incenso, che evoca la morte)
ho sentito la Pasqua vicina -non mi succedeva da tanto-.
Ne ho raccolto un po', di questo ulivo e l'ho messo in casa e in
Knit-House. Questa sorta di "rito", quasi pagano, mi ha dato un senso
di pace e di serenità.
E' una sensazione che voglio portare con me, nel cuore, in questi
giorni. E' quello che auguro a voi.
Buona Pasqua! "
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