Mi sembra di essere sola, qui dentro, mentre so che siete tante, ma tante, a leggermi. Anche la notte, vi tengo compagnia. E ne sono felice.
A me è sempre piaciuto scrivere.
Anche al liceo -ho fatto il classico, lo Zucchi, di Monza: zucchine, amanti della maglia, unitevi, perchè so che ci siete!- mentre per gli altri miei compagni il tema d'italiano era uno stress, ed arrivavano, il giorno del compito in classe -allora si chiamava così, oggi è l'altisonante "verifica"- armati di dizionari, di "sinonimi e contrari", come se si fossero dimenticati ,improvvisamente, la lingua italiana, e, tra foglietti vari -ma che ti copi, in un tema? O le idee ti vengono, o non ci sono copiature che tengano-, perdevano il tempo e la concentrazione.
Dicevo, gli altri erano agitati ed impauriti, mentre io affrontavo il
tema come se fosse un divertissement, un dialogare col professore, che
leggeva. E che scriveva, a lato, i suoi commenti.
Anche qui la stessa cosa. Mi piace parlare con voi. Ma il parlare
dovrebbe essere quantomeno biunivoco, altrimenti mi sento scema,o
logorroica, se a farlo sono solo io.
Noto in voi quell'antica paura -o pigrizia?- di scrivere, quella che bloccava il libero fluire delle idee ai miei compagni.
Coraggio, scrivete anche voi, aiutatemi a tessere le fila, o meglio a fare la maglia, di questo blog!
Sferruzzate le menti, e parlate con me.
Non limitatevi ad inviarmi le mail. Qui dentro le vostre parole sono più produttive.
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