dopo lunga assenza,
torna il Diario di Bordo di Wendy...
Vorrei parlare di gelosia e tradimento.
Su questo argomento, tanto di moda oggi, vorrei dire, tra le idee degli altri, anche la mia: una donna gelosa, che sa di esserlo per temperamento, non deve sposare un marinaio.
I marinai sono gli uomini più attaccati alla famiglia, la loro moglie è veramente il faro verso cui convergono tutti i loro pensieri, la donna e i fli che sono a casa. Casa... casa... come E.T..
Mio marito era un marinaio, innamorato fino all'ultimo giorno della sua vita, i suoi occhi si sono chiusi guardando i miei, sorridendo.
Ma era anche un uomo che non aveva fatto voto di castità, aveva un
carattere allegro, passionale, esuberante.
I suoi viaggi duravano mesi
e mesi, una volta il contratto l'ha tenuto lontano quasi due anni:
Vancouver-Nuova Zelanda.
Potevo pensare o pretendere che non avesse
contatti con altre donne? Ma dài, assurdo, innaturale.
Quando capitava
uno di quegli incontri particolari (si può parlare di tradimento?) mi
mandava tramite "Interflora" una rosa rossa che io conservavo per
qualche giorno, fino al suo appassire.
Tanto la durata di una fiammata.
Già sento qualche voce indignata, e tu? Anche tu, donna, non avevi fatto voto di castità.
E' vero, ma come donna non ho mai trovato il sesso come svago, come donna per fare
sesso -a mio vedere- ci vuole amore, e quello per mio marito e i miei
figli compensava la vicinanza materiale di mio marito, l'intesa amorosa
riempiva la mia giornata, oltre la cura attenta dei tre figli.
Scrivevo
lunghe lettere raccontando di quanto era avvenuto, dei programmi di
scuola e dei problemi che si presentavano di volta in volta, e i
ragazzi, che partecipavano a queste scritture, si raccomandavano che
spiegassi al papy quanto gli insegnanti fossero contenti della loro
partecipazione scolastica, di modo che, veramente, c'era una
unione familiare, e non hanno mai risentito della lontanaza del padre,
perchè lo facevo sentire presente, era presente.
Nelle sue lunghissime
risposte il dialogo continuava, e c'era approvazione o disappunto per
qualche cosa su cui dissentiva.
Le leggevo, le lettere del marinaio, ad
alta voce, quando eravamo riuniti a tavola.
Di un uomo così, si può dire
che tradisse la moglie, per una svirgolata ogni tanto, magari dopo
giorni e giorni, dopo una tempesta da spezzare i nervi?
Nelle nostre lettere si parlava di tutto,
di libri, delle spese familiari, dei problemi di condominio, delle
vaccinazioni da fare o no.
Conoscevamo a fondo i nostri pensieri più di
quanto si conoscano due persone che vivono quotidianamente vicine.
Le
conservo quelle lettere, le sue e le mie in un bauletto, perchè anche
lui teneva in gran conto le mie e col bagaglio se le riportava a casa,
e ridevamo insieme rileggendole..
Il ritorno a casa era sempre una gran
festa: in qualsiasi momento dell'anno avvenisse, per me e i ragazzi era
sempre Natale o Pasqua o, semplicemente, il papà a casa.
Le vacanze
insieme, a casa, in montagna, al mare, riempivano tutti vuoti
precedenti.
Mai, mai davvero uno screzio sulla gelosia, perchè alla base
fondamentale c'era amore e rispetto.
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