Da bambina disegnare nuvole era la mia "specialità".
Le disegnavo belle gonfie, paffute, quasi fossero di zucchero filato, rosa o azzurre, mai minacciose, di solito facevano da sfondo a paesaggi primaverili, sopra a casette simili alla Knit-House, in un cielo solcato dal volo delle rondini.
Ero anche un'attenta osservatrice delle nuvole.
Nella mia casa di montagna, che si affacciava sulla Grigna, era facile vedere il loro passaggio (quelle sì che diventavano d'un tratto minacciose!).
Mi sedevo in giardino e guardavo il loro movimento ed il loro
evolversi rapido. Quello è un gatto (si sa, i gatti ci sono
sempre, nei miei pensieri!), no, adesso è un elefante, ma no, adesso è
una farfalla, adesso una vecchina imbronciata. Beh, ma adesso è una
pecora!
E' facile disegnare una pecora partendo da una nuvola. Troppo facile (e banale, direi).
Il loro veloce mutamento assomigliava ai miei pensieri e lo è ancora.
La mia mente vaga e rivaga e muta direzione, così in fretta che a volte
mi perdo. Ho, per l'appunto, la testa tra le nuvole.
Sto bene nel mio mondo fatto di astrazioni e libere associazioni ma,
spesso, mi si dice, ma dove vivi?? Tante volte, infatti, cado dalle nuvole.
Non mi perdo però tra i sogni. I miei pensieri sono progetti che, di solito, riesco a trasformare
in realtà, e finchè non lo faccio, non mi dò pace. Non appena
l'obiettivo è raggiunto ecco che ce n'è un altro, più importante? No,
semplicemente più "nuovo" e, perciò, più interessante.
Mentre sto scrivendo delle "Nuvole", che sarà anche il nome del WorkShop di e con Emma Fassio del 22 febbraio (dove si userà, tra le varie scelte, un filato con un nome in tema) sto già pensando al prossimo evento, come chiamarlo, a chi dedicarlo, il filato da usare.
Sarà che sono dell'Acquario -la scusa è sempre quella- sono figlia dell'aria. Amo volare, in tutti i sensi.
Tante volte, purtroppo, il mio vagare tra le nuvole è turbato
dalla realtà, che mi riporta (per poco) coi piedi a terra.
E, anzichè le nuvole da un aereo, mi sono ritrovata a guardare la neve che cadeva dietro
ai vetri, spesso, di un ospedale. Tanti miei momenti
cupi e drammatici sono stati imbiancati dalla neve.
Guardando in alto, mentre i suoi fiocchi scendevano e volevano quasi
tirarmi a terra, insieme a loro, mi sembrava invece di salire, salire, salire, su di un ascensore velocissimo che mi portava... a che piano, signora? Mah, su, in alto, ultimo piano... E tornavo nella "mia" nuvola.
Un iCloud dove posso fare il backup della mia vita. E ricominciare.
Presto le iscrizioni al WorkShop Nuvole di e con Emma Fassio del 22 febbraio nel Box Office di Unfilodi.
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