Non ho mai amato particolarmente il blu. Ma vorrei delle unghie così...
Ho comprato anche lo smalto che vedete qui accanto, 553 Blue Rebel, senza
mai metterlo... Forse ora è giunto il momento. Lo sfoggerò nel WorkShop
Notti Blu.
Amo visceralmente i toni del viola e mi piacciono le note fruttate, aranciate, esperidate e speziate, ma il blu l'ho sempre ritenuto "banale".
Ho iniziato a "gustarne il sapore" da poco, nelle note marine della Noro
Taiyo Sock e nei blu della Malabrigo, di cui il Paris Night ne è
l'espressione migliore.
Ho chiesto alle partecipanti all'Evento del 27 luglio di mettere qualcosa di blu (anche se nascosto), visto che ho chiamato il WorkShop Notti blu, partendo dal presupposto che il colore della notte sia il blu, come quello delle mille bolle.
Le bolle (e le balle) che hai nella testa quando ci si sposa...
Nel giorno del matrimonio è usanza che la sposa abbia (citazione pedissequa dal Portale della Sposa):
qualcosa di prestato, che simboleggia il passaggio dalla vecchia alla nuova vita, qualcosa di regalato, a testimoniare l'affetto e la vicinanza delle persone care in un giorno così importante, qualcosa di vecchio, per ricordare sempre il passato, qualcosa di nuovo, che simboleggia la nuova unione e -eccoci al punto- qualcosa di blu, in quanto, anticamente, il blu era il colore della purezza.
Un po' troppi i "qualcosa", che oltretutto si intrecciano e si intersecano tra di loro, fino a farti inciampare nell'orlo dell'abito da sposa, poco prima dell'altare.
Io, ai tempi, mi fermai (tenuta dallo zio Ernesto, che frenò la mia caduta) a tre di queste prerogative...
Qualcosa di vecchio, gli orecchini di brillanti di mia nonna, ad uncino, ho pure fatto il buco alle orecchie con quelli. Infatti ora il passaggio nel lobo è storto e faccio una fatica bestia a metterne degli altri.
Qualcosa di blu, ma anche di regalato, il collier di zaffiri, che mi donò per l'occasione mia mamma, pietre a lei paricolarmente care.
Non erano certamente il Cuore dell'Oceano, diamante immaginario di 56 carati, che si dice viaggiò sul Titanic e poi gettato come simbolo di amore eterno nell'Oceano.
Di Caprio val bene una simile fesseria? Boh, a me non piace.
Qualcosa di prestato. La giarrettiera, simile a quella che ho trovato, tra le tante
proposte sul web.
Me la prestò la mia amica del cuore Linda, di nome e di fatto (così pensavo)... Ma è nuova? Ho già troppe cose nuove! No, fidati, è usata... Ma da chi?
Le giarrettiere della foto soddisfano la prerogativa di qualcosa di blu.
Quella di Linda era bianca e ci legò pure un fiocchetto di raso blu (ma Linda, il blu c'è già negli zaffiri, che sono pure nuovi, vabbè, melius abundare...). E me la voleva pure regalare, mannò, qualcosa di regalato è il collier di mia mamma, che casino!
La domanda che ci faceva lei con una giarrettiera (per fermare i capelli?) mi è rimasta per anni... Finchè non è saltato fuori dal nulla il suo di matrimonio. Misteri della fede (nuziale).
Le ridiedi la sua giarrettiera e riprese anche per lei la tiritera.
Manca qualcosa dalla lista? No, non mi sembra...
Quindi, alla fine della fiera, prima dell'inizio delle ferie, il 27 luglio, vi voglio vedere con qualcosa di blu, condicio sine qua non per partecipare al WorkShop.
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