E' passato, anche quest'anno è passato.
Cosa, direte voi? Il mio d-day, che sta per diagnosi-day, un modo per ricordare in bellezza la data in cui mi diagnosticarono il tumore al seno, cioè fare sempre lo stesso giorno, possibilmente alla stessa ora mammo ed ecografia.
Preparativi; esame di coscienza, presa di coscienza, caregnata d'obbligo (dopo la presa di coscienza, perchè proprio a me?), libri e giornali sull'argomento cancro, possibilmente con statistiche nefaste (quest'anno, strano, ho optato per Riza, MenteCorpo, in un'edizione speciale tutta-sul-tumore, molto soft, che spiega come le cellule tumorali siano nè più nè meno cellule embrionali che non sanno differenziarsi - detto così, ti sta quasi simpatico, ti fa quasi tenerezza, quello che in Cancer Vixen, la scrittrice-protagonista vorrebbe prendere a calci nel sedere....-.).
Ulteriori preparativi: pensare al vestito da mettere nel tuo ultimo
viaggio (ne ho uno mica male di Romeo Gigli, mai messo, viola
cangiante, sullo stile Fiorella Mannoia), però prima bisogna
pensare alle ciabatte ed al pigiama, perchè mica si muore subito col
tumore, troppo comodo, un po' di sofferenza la devi pur mettere in
conto, no? Per crucem ad lucem.
E poi il testamento morale, a chi lascio la mia lana? Mio figlio non
saprebbe che farne, la Bea, la sua morosa, al massimo potrebbe fare
qualche maglione, ma più di tanto non riuscirebbe, nemmeno con sua
mamma e sua nonna messe insieme, a consumare tutta la lana.
Ho pensato anche agli sciacalli, o meglio, alle sciacalle che, con la
scusa di prendersi un mio ricordo post-mortem o pre-mortem, si
porterebbero via qualche gomitolo, mica il sintetico, neh, nemmeno alla Luisa piaceva...
Ed il sogno, la notte prima degli esami...Quello di stanotte è
stato particolarmente suggestivo, bella scenografia, in technicolor, io
che cado da un palazzo, -caduta libera- e vengono a farmi da paracadute
migliaia di farfalle colorate -più che farfalle paiono fiocchetti di
lana-.
Ricordi più belli da riservare prima di entrare a fare la mammografia,
il giorno della laurea di mio figlio, il più bel giorno della mia vita
in assoluto.
Ed ora arriviamo al sodo. Strizzatina di tette e poi lui...Il dottor Salvioni.
Il dott. Salvioni ha la fama di essere il migliore cacciatore
di tumori al seno sulla piazza -lo consigliano persino all'Istituto dei Tumori, che
per i medici provinciali hanno la puzza sotto il naso, benchè la gran parte di loro siano di Barlassina, Varedo, Lissone e zone limitrofe- ne sente l'odore
a metri di distanza, è come Sherlock Holmes, scruta la lastra con la
lente d'ingrandimento e continua finchè non lo scova, quel maledetto
(no, su Riza Psicosomatica hanno detto di non insultarlo, devo
accettarlo, non il dott. Salvioni, neh, il tumore!)...
Non contento (sto riparlando del dott. Salvioni) cerca e ricerca, a me
ne aveva trovati due in un colpo, che sfido chiunque ad essere così
ostinato nella ricerca, ma ha un grosso difetto, non spiaccica una
parola... Così anche durante l'ecografia. Zitto.
Oggi, stranamente, mi ha detto due cose, è qui per il solito controllo annuale? e tutto bene, che
detto da lui è una polizza d'assicurazione, non dico sulla vita, ma
antinfortunio, sì, quello annuale, con scadenza a gennaio dell'anno
prossimo...
Tutto bene? Ho sentito bene? Ripeta, è sicuro, sicuro? Domande che
faccio a me stessa e allo stesso tempo mi dò le risposte, tanto lui ha
già detto. Augh!
Allora, tanto per cominciare, butto via i giornali, scaccio le sciacalle e le menagramo.
Il Paradiso può attendere. I Knits Picks no, devo sdoganarli...
Buon D-Day, Lulù.
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