Il balletto classico mi ha sempre affascinato, soprattutto per l'eterea eleganza ed il portamento delle ballerine.
Quand'ero piccola, avrei voluto indossare le scarpette rosa e frequentare i corsi di danza alla Scala, come facevano molte mie amiche di Milano e, naturalmente, diventare Odette, protagonista de Il lago dei cigni di Pëtr Il'ič Čajkovskij.
Un sogno nel cassetto mai realizzato, così come nessuna delle mie amiche è diventata Odette.
Mi risulta che tutte abbiano appeso le scarpette rosa al chiodo, abbiano tagliato, anche drasticamente, i loro lunghi capelli, perennemente raccolti ed abbiano fatto altri "passi" di vita.
Come mi ha sempre affascinato, fin da piccola, lo studio della mente umana, i suoi percorsi tortuosi, attratta dalle deviazioni, dagli sdoppiamenti di personalità, dagli attacchi improvvisi di follia e dalle relative dimenticanze delle azioni commesse. Sogno e realtà, allucinazioni, delirio... Scissione.
Nel film "Il Cigno Nero" di Darren Aronofsky, ho ritrovato le mie due passioni affiancate. Natalie Portman, è la magistrale interprete di Nina, la protagonista del film.
Nina è una ballerina di danza classica e, come tutte le ballerine, aspira al ruolo di Odette, ne "Il lago dei cigni".
Sul palcoscenico, la protagonista deve interpretare il duplice ruolo del cigno bianco, puro, etereo e innocente e del cigno
nero, cattivo, seducente e sensuale.
Il coreografo del balletto non ha
dubbi sulla capacità di Nina ad interpretare il cigno bianco, ma ha il timore che non sia in grado di entrare nel
ruolo del cigno nero, per via del suo rigido autocontrollo.
"L'unico vero ostacolo al tuo successo sei tu, liberati da te stessa, perditi Nina".
Lei stessa non è sicura di poter rappresentare la parte
oscura di Odette, Regina dei Cigni, che invece sembra essere perfetta per un'altra ballerina, Lily, che le contende il
ruolo di protagonista.
Lily è una donna sicura di sé e spregiudicata, a differenza di Nina, che invece si focalizza unicamente sull'esecuzione perfetta. Rappresenta il lato oscuro, quella parte nascosta, che Nina teme e inconsciamente spera di trovare.
Durante l'estenuante allenamento al ruolo, gli incubi, le
fantasie e le gelosie cominciano a manifestarsi in Nina in maniera ossessiva,
tanto che la sua personalità inizia a sgretolarsi. La ricerca della perfezione diventa autolesionismo, gli incubi si trasformano in deliri ed allucinazioni.
"L'unico vero ostacolo al tuo successo sei tu, liberati da te stessa, perditi Nina".
E Nina, nell'ultima interpretazione de Il lago dei cigni, riesce a perdersi. Trova il suo lato oscuro, celato dietro al rigido autocontrollo e alla ricerca della perfezione assoluta e si libera dai condizionamenti esterni.
Finalmente -e fatalmente- lei è il cigno nero.
Sabato 15 novembre, Laura Virginia Manfredi, nel WorkShawl© Il Cigno Nero, dedicato alla splendida protagonista del film di Darren Aronofsky, ci mostrerà simbolicamente il chiaro e lo scuro, le due parti che convivono in ognuno noi, le due facce di una stessa medaglia. Nel nostro caso, di uno scialle , Natalie di Laura Virginia Manfredi.
I Tickets sono in vendita al Box Office.
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