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Admin Bag PDF Stampa E-mail
Scritto da admin   
martedì 09 ottobre 2007
the Admin Bag E' con autentico orgoglio che mi prendo la soddisfazione di postare per la prima volta tra gli Sferruzza-Menti.

E, per soprammercato, mi linko anche al forum InfeltriMenti.

Sì, perché, malgrado la mia discinesi insormontabile, il caso mi ha messo a disposizione l'opportunità di fare qualcosa in materia di maglia, che, a quanto pare; mi riesce: pastrugnare... per infeltrire!

A onor del vero, il lavoro a maglia è stato eseguito da Piera, che ha iniziato un esperimento di localizzazione integrale della Booga Bag Free, con modello reinterpretato, I-cord sostituito da maglia tubolare e Joy di King by Filtes (colore 312) al posto di Kureyon di Noro.

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Ho detto che il modello è liberamente interpretato, il che è una deduzione, in quanto la borsa me l'ha portata Luisa già semi-infeltrita, per un consulto: stranamente, malgrado la Joy sia una Merino 100% ed infeltribile per definizione, anche quando non si vorrebbe, il risultato era abbastanza sconcertante.

Tanto per cominciare il feltro, in sostanza, non si era formato; poi, i lati della borsa presentavano delle specie di varici del tutto inspiegabili, in assenza di cuciture, variazioni di punti o altro; lo pseudo I-cord che I-cord non è, poi, sembrava essere scivolato fuori paro paro da un quadro di Umberto Boccioni, o in alternativa, ricordava la pelle abbandonata dai serpenti dopo la muta: mai visto niente di più intorcinato.

Il caso sembrava, di primo acchito, abbastanza disperato, perché Luisa mi aveva detto che aveva sottoposto la poveretta ad un trattamento stile Pinochet che avrebbe infeltrito anche una pecora viva.

Però, come si noterà, la piccola aveva in sè qualcosa che sembrava un richiamo di famiglia: quelle strisce verdi così in tinta con le mie orecchie a trombetta. Così mi sono sentito in dovere di provare a salvare il salvabile, mi sono chiuso in bagno a pastrugnare, deciso a rifare tutta la procedura.

Il risultato è stato di qualità sorprendente, visto che le varici sono scomparse, la forma da orizzontale è divenuta verticale, lo pseudo-I-cord è venuto perfettamente rettilineo e cilindrico, solo, per sua natura, un po' più sottile dell'I-cord regolare.

Il fatto interessante è che ho usato una normale bacinella da bucato, acqua caldissima di scaldabagno, ma tollerabile alla mano, quindi neanche poi così bollente, uno spazzolone da schiena col manico lungo usato per rimestare.

Secondo me, il segreto sta semplicemente nel rimestare con una certa energia, a mano, per una decina di minuti in tutto: credo che i cicli in lavatrice, anche se di lunga durata, non ottengano uguale efficacia, forse perchè lo shock del pastrugno a mano è molto più elevato.

Una volta tolti dall'acqua, sia la borsa che l'I-cord diventano una specie di pongo, che con un po' di pazienza prende qualunque forma si voglia: io ho usato una scatola da scarpe, ma sono convinto che, se avessi usato un secchio, la borsa sarebbe divenuta perfettamente cilindrica o tronco-conica, e questo indipendentemente dalla forma originale della maglia lavorata.

Anche l'I-cord si può modellare, allungare, rendere perfettamente cilindrico, tutto con un po' di manipolazione; devo dire che, una volta asciugato, presenta una robustezza ed una resistenza alla trazione del tutto inaspettata.

E' un'esperienza che mi sento di consigliare, che richiede attrezzatura in pratica nulla e solo una certa pazienza per vedere il risultato asciutto, perché non si può credere quant'acqua assorba il feltro; malgrado una bella scaldata con l'asciugacapelli per una decina di minuti; ci sono voluti due giorni per asciugare del tutto.

E' un'autentica soddisfazione creativa e scultorea, un lavoro da vasaio senza tornio; e so che, adesso, è esposta in vetrina da Unfilodì... scusate se è poco.


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