Anche quest'anno (e ormai gli anni non li conto più, sono come granelli di un rosario), davanti alla finestra della stanza di mia mamma abbiamo messo le lucine sull'alberello, che sta inesorabilmente crescendo (ed il filo con le luci non basta più).
E la vita continua...
Mancheranno tante cose, questo Natale, ma io sono abituata a lasciare che il tempo porti via ciò che mi è caro. Tuttavia non sono tutti come me, che ho il cuore indurito dalle intemperie della vita.
Saranno giorni un po' tristi, soprattutto per chi è stato colpito insanabilmente nelle sue certezze.
Mancheranno le piccole cose di poco conto, momenti di gioia e di risate,
di decine di pacchi scartati sul letto di mia mamma, che facevano
grande il Natale e mancheranno soprattutto i regali sotto l'albero per
le persone che hanno deciso, chi di punto in bianco, chi
necessariamente, di non dividere più con noi la vita di tutti i giorni.
Si sentirà la mancanza della badante di mia mamma, silenziosa, attenta e, soprattutto,
serena, un'oasi di pace nel mio rapporto travagliato con le badanti. Ha finito il suo "mandato" e ritorna domani nella sua terra
d'origine. A lei auguro ogni bene!
Si sentirà la mancanza di chi ha seguito un'altra via e ha iniziato una
nuova vita (non lo dico, il nome, ho deciso di non scriverlo più qui
-tante persone, per sminuirne l'importanza, dopo il torto subito,
trovano nickname sostitutivi, come Strega, Maga Magò, Cacco/a, Pitone,
per non dire un altro sostantivo che inizia con la stessa
lettera... Finchè il fantasma sparirà e non trascinerà più le sue catene
nella nostra casa/vita. Allora saremo liberi di dormire sonni sereni!-).
Si sentirà la mancanza di un po' di vita che se n'è andata via, inesorabilmente, tra la sofferenza e la tristezza. E, diciamolo pure, che è stato anche perso del tempo prezioso, degno di miglior causa.
Ma la vita non toglie e non dà niente per niente... In questi ultimi mesi mi ha infatti concesso l'opportunità di riscattarmi come madre. Ora posso dire di non avere nè
rimpianti, nè rimorsi. Sono finalmente in pace con me stessa.
Presto arriveranno Serenella, con il suo sorriso -e col suo colbacco, manco fossimo in Siberia!- ed i miei cari a sanare
le ferite e che anche -e soprattutto- quest'anno saranno con noi a
festeggiare un Natale un po' sommesso, con il magone in gola. Non ci
hanno mai lasciati soli, benchè lontani, nei momenti lieti e bui della vita.
Ed ecco passarli in rassegna, nei miei ricordi, questi momenti... Uno tra
tutti, proprio in
questo periodo prenatalizio di qualche anno fa e che considero in assoluto il giorno più bello della mia vita, in
odore ed onore della famiglia, quello della laurea di Carlo (una dedica
del suo lavoro resterà a futura memoria, impressa sulla sua tesi, per
chi non se lo meritava, a ricordargli che niente è eterno, specialmente l'amore).
Presto arriverà (ma sì, che arriverà, quando meno te l'aspetti) anche un nuovo volto che scalderà ancora il Natale.
E come poteva mancare l'albero? Ci siamo arrangiati, Carlo ed io, a decorarlo, visto che chi lo faceva non c'è più (ma nessuno è
indispensabile).
Il risultato non è male, anche se è costato qualche lacrima mentre
acquistavamo gli addobbi in un'atmosfera natalizia che stringeva e
pungeva -come gli agrifogli- il cuore e i vari carillons sembravano stonare
(con conseguente mia incaxxatura e maledizione ai responsabili di questa
tristezza -non i carillons, neh- e così ho santificato il Natale, che
non sarà certo di perdono).
Arturo (non si può più chiamare Arturino, è cresciuto a dismisura) e
tutti gli altri gatti casalinghi sono strafelici di questo nuovo
"gioco".
Non mancherà certo loro il trespolo a più ripiani, che avevamo scelto
come regalo di Natale in un caldo pomeriggio di quest'ultima torrida
estate, che tutto faceva presagire, tranne una tempesta a ciel sereno.
Si arrampicano tra le palle e affilano le unghie. Mi ricordano qualcuno. Ma loro si possono perdonare!
Buon Natale a tutti, proprio a tutti (tranne a chi ha ferito il cuore di chi mi è più caro)!
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